Uno dei reati commessi più di frequente è lo stalking, che si inserisce tra le condotte punibili. Ad esserne vittime possono essere sia le donne (nella maggior parte dei casi) ma anche gli uomini.
Vediamo le novità di questa legge che porta il nome di Codice Rosso, entrato in vigore ad agosto del 2019 con la Legge n° 69 del 19 Luglio, sulle disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, introducendo pene più severe per atti di questo tipo.
Partiamo innanzitutto con la definizione di stalking, dove e come può avvenire.
Cos’è lo stalking?
Con stalking si intendono tutte quelle condotte persecutorie – le quali possono essere di varia natura – che hanno un impatto significativo sulla vita della vittima. A causa di queste condotte persecutorie la vittima potrebbe sentirsi costretta a cambiare le abitudini, a rinunciare ad alcune attività per il timore di essere infastidita dallo stalker, o comunque potrebbe iniziare a sperimentare uno stato di ansia costante, che avrebbe un impatto negativo sulla qualità della vita.
Quali sono le condotte che configurano nel reato di stalking?
Sono diverse le condotte che configurano nel reato di stalking ma ciò che le accomuna è che tutte influiscono in maniera negativa sulla vita della vittima, impedendole di vivere serenamente e di portare a termine le attività della vita quotidiana senza uno stato emotivo negativo.
Si può fare una suddivisione in due categorie di comportamenti tipici dello stalker. Da un lato ci sono le comunicazioni persecutorie ed intrusive, che si possono avere con svariati strumenti di comunicazione. Ad esempio si parla di stalking su instagram, stalking tramite Facebook e anche i graffiti sui muri di casa possono rappresentare una modalità di stalking.
Dall’altro invece ci sono le condotte di controllo, per esempio il pedinamento, ma anche lo stalking sul lavoro e lo stalking a casa.
Capita di frequente che lo stalker metta in atto più condotte, rientrando in entrambe le categorie. Potrebbe ad esempio pedinare la vittima ed al contempo infastidirla con delle comunicazioni persecutorie via telefono e tramite Internet.
Stalking telefonico: cosa fare
Lo stalking telefonico è una delle classiche forme di stalking e si verifica quando il molestatore utilizza il telefono per contattare in modo insistente la vittima, sia con messaggi che con telefonate. Come dicevamo poc’anzi, questi atti persecutori del molestatore hanno un impatto così preoccupante e sconvolgente per la vittima che possono portarla a cambiare numero di telefono e tutti i recapiti di contatto possibili.
Nel caso in cui si ritenga di essere vittima di questa forma di stalking si può procedere a sporgere denuncia per stalking telefonico. Per avviare le indagini si può presentare una querela, oppure una denuncia.
La vittima può anche decidere di non fare alcuna segnalazione, va sottolineato però che lo stalking telefonico è un reato perseguibile d’ufficio, il che significa che anche una persona diversa dalla vittima potrà sporre denuncia.
Quando si parla di stalking su Facebook
I social network hanno reso più semplice mantenere i contatti sociali e crearne di nuovi, ma al tempo stesso hanno contribuito al diffondersi di condotte di stalking sul web. Talvolta non ci si rende conto che le azioni che compiamo online hanno un risvolto concreto anche nella vita reale e che al giorno d’oggi i social network sono diventati parte della vita reale.
Va sottolineato innanzitutto che lo stalking su Facebook è reato. Non bisogna pensare che la persecuzione fatta online possa passare impunita, anche questa condotta viene infatti inclusa tra i reati e comporta una pena.
Esempi di comportamenti che configurano il reato di stalking su questo social network sono l’invio di messaggi privati insistenti e con minacce, la condivisione sul social di post pubblici con offese rivolte alla persona vittima di stalking, la condivisione di materiale intimo senza il consenso di chi è ritratto nel materiale stesso.
Quando si parla di stalking sul lavoro
Lo stalking sul lavoro, chiamato anche stalking occupazionale, avviene quando la vittima non cede alle avances del proprio datore o del proprio superiore e, per tale ragione, inizia a subire una serie di ritorsioni da parte di questo, ritorsioni che causano una pressione psicologica e, nei casi più gravi, può diventare vittima di molestie anche nella vita privata.
Lo stalking lavorativo non è nient’altro che il comune reato di stalking a tutti gli effetti solo che trova origine nei luoghi e nei rapporti lavorativi. Può anche essere un collega di lavoro a diventare lo stalker della vittima.
Fenomeno ben diverso che nasce anch’esso sul luogo di lavoro, ma che non va assolutamente confuso con lo stalking occupazionale, è il reato di mobbing che ha come scopo quello di emarginare il soggetto attraverso discriminazioni e mortificazioni che producono nel dipendente seri danni sul suo equilibrio psicofisico.
Codice Rosso: nuove procedure, reati e sanzioni più aspre per chi commette violenze di genere
Con il Codice Rosso sono state rese più celeri le procedure che mirano ad adottare i provvedimenti per la protezione delle vittime e sono state modificate le misure cautelari e di prevenzione.
Sono stati aggiunti nuovi reati quali:
- il reato di diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito che consente di punire coloro che si rendono responsabili del cosiddetto revenge porn punito con la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5mila a 15mila euro. In questo caso viene punito non solo il primo individuo che condivide il materiale, ma anche coloro che lo ricondividono e che si rendono dunque responsabili della crescita delle diffusione;
- il reato di deformazione e sfregio permanente del volto sanzionato con la pena di reclusione da 8 a 14 anni;
- il reato di costrizione o induzione al matrimonio, punito con la reclusione da 1 a 5 anni che si aggrava quando il reato è commesso a danno dei minori;
- il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, sanzionato con la detenzione da 6 mesi a 3 anni.
Sono, inoltre, previste degli inasprimenti delle sanzioni già previste dalla legge per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi si passa da un minimo di 2 e un massimo di 6 anni di reclusione, a un minimo di 3 e un massimo di 7 anni con la nuova legge; lo stalking passa da un minimo di 6 mesi e un massimo di 5 anni ad un minimo di 1 anno e un massimo di 6 anni e sei mesi; la violenza sessuale prima prevedeva una pena che andava dal minimo di 5 anni e un massimo di 10 e adesso da un minimo di 6 anni e un massimo di 12; infine la violenza sessuale di gruppo era punita con un minimo di 6 e un massimo di 12 anni e oggi invece da un minimo di 8 e un massimo di 14 anni.
Codice rosso: avvocato per denuncia del reato di stalking
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