La privacy è un tema attuale e si sente parlare sempre più spesso della cosiddetta violazione della privacy. Con il termine privacy si intende l’ambito della vita personale e privata, mentre con legge sulla privacy si fa riferimento all’insieme delle norme relative sia all’utilizzo che alla tutela dei dati personali.
Che cos’è il diritto alla privacy?
Secondo l’articolo 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea tra i diritti fondamentali degli individui rientra il diritto alla privacy. Nello specifico a ciascun individuo viene garantito il diritto alla protezione dei dati personali e la possibilità di informarsi in qualunque momento circa l’esistenza di un trattamento dei suoi dati personali.
Nel caso in cui un soggetto terzo – che potrebbe essere sia un soggetto privato che una società – stesse effettivamente gestendo i dati personali dell’individuo, quest’ultimo avrebbe il diritto di chiedere in che modo i dati sono utilizzati. Il soggetto potrebbe anche chiedere la modifica dei dati personali salvati fino a quel momento o addirittura la loro cancellazione, per interrompere il trattamento degli stessi dati.
Violazione della privacy: quali sono le sanzioni?
Per analizzare le sanzioni per violazione della privacy bisogna innanzitutto capire quando si configura un reato. Sono diverse le situazioni in cui si commette un reato penale, rientrando dunque in una situazione considerata grave dal legislatore e che viene punita con sanzioni rilevanti.
Nello specifico un soggetto si rende responsabile di un reale penale quando:
- Tratta i dati personali in maniera illecita;
- Dichiara il falso a garante;
- Sfrutta le opinioni dei lavoratori per indagini non autorizzate;
- Impiega i dati personali raccolti per delle indagini su larga scala;
- Non rispetta i provvedimenti stabiliti dal Garante.
Le nuove sanzioni sulla privacy non devono essere sottovalutate, perché possono diventare gravose sia per i singoli che per le aziende. A seconda del tipo di violazione commessa, la sanzione per il reato può rientrare in due differenti categorie: nella prima la sanzione può essere fino a 10 milioni di euro per i singoli e fino al 2% del fatturato per le aziende, mentre nella seconda categoria la sanzione può essere fino a 20 milioni di euro per i singoli e fino al 4% per le imprese.
Violazione della privacy: come fare denuncia
Se si ritiene che la propria privacy sia stata violata si può procedere con denuncia per violazione della privacy. Il soggetto che ritiene di essere stato leso può fare denuncia rivolgendosi al tribunale civile per chiedere un risarcimento per il danno subìto, oppure all’autorità giudiziaria per chiedere che venga avviato un processo penale.
La scelta tra tribunale civile ed autorità giudiziaria per un processo penale dipende dalla tipologia di violazione che è stata subìta. Per esempio una divulgazione falsa dei dati personali consente di chiedere l’inizio di un processo penale.
Violazione della privacy su Internet
La nuova normativa ha reso più complessa la gestione dei dati personali degli utenti, allo scopo di proteggere la privacy degli internauti. Tutti i siti web devono attualmente garantire un corretto utilizzo dei dati, per non incorrere nella violazione della privacy su Internet.
Sul web la diffusione dei dati è molto rapida, è fondamentale dunque che coloro che raccolgono questi dati lo dichiarino agli utenti titolari delle informazioni e che i dati raccolti vengano effettivamente utilizzati solo per gli scopi dichiarati ed approvati dagli utenti stessi.
Sono diverse le situazioni in cui la gestione e l’utilizzo dei dati non si rivela corretta, configurando dunque un’importante violazione della privacy degli utenti. Tipici esempi sono la diffusione illecita dei dati raccolti e la rivelazione di comunicazioni informatiche che sarebbero dovute restare private, o ancora più grave è la divulgazione di informazioni classificate come segrete.
Violazione della privacy su Facebook
La violazione dei dati personali degli utenti può avvenire anche sui social network, ad esempio si può avere una violazione della privacy su Facebook. I social sono siti web su cui gli utenti condividono un grande mole di dati personali, spesso addirittura inconsapevoli dei rischi che si corrono.
La condivisone dei dati da parte degli utenti non autorizza altri ad impiegarli senza la specifica autorizzazione del titolare dei dati. Copiare un numero di telefono dal profilo Facebook e condividerlo senza l’autorizzazione del titolare del numero configura ad esempio un trattamento illecito di dati personali.
Su Facebook ed anche sugli altri social network non è consentita la pubblicazione di foto senza l’autorizzazione di chi è ritratto nello scatto. Questi due sono degli esempi di come delle informazioni e dei dati di utilizzo comune possano portare ad un reato se non condivisi nella maniera corretta.
Violazione della privacy sul posto di lavoro
Sfortunatamente non sono pochi i casi di violazione della privacy sul posto di lavoro. In queste situazioni è il datore di lavoro a commettere un illecito, utilizzando i dati personali dei dipendenti non per migliorare il rapporto di lavoro, ma per fini che non vanno a beneficio degli stessi dipendenti.
Il datore di lavoro, ad esempio, non ha il diritto di condividere nella rete aziendale delle informazioni personali riguardanti uno o più dipendenti, a meno che i titolari dei dati non abbiano dato autorizzazione. A maggior ragione il datore di lavoro non può condividere alcuna informazione relativa alla salute dei suoi dipendenti.
Violazione della privacy nella stampa
Non va dimenticata infine la violazione della privacy nella stampa. Se da un lato esiste la libertà di informazione stabilita dalla nostra Costituzione all’articolo 21, dall’altro non vanno dimenticate le norme relative alla protezione dei dati personali.
Non tutte le informazioni personali potranno essere inserite liberamente negli articoli, bisognerà fare una attenta valutazione caso per caso per essere certi di non incorrere in reati penali.
La nuova normativa in materia di privacy
La normativa in materia di privacy è cambiata dopo l’approvazione del Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati, a cui ci si riferisce più spesso con l’acronimo GDPR. Per conformarsi a quanto stabilito dall’Unione Europa, il nostro paese ha introdotto il nuovo codice della privacy, che costituisce il materiale normativo di riferimento.
Con la normativa aggiornata sono state introdotte nuove ipotesi di reato, per esempio la diffusione su larga scala dei dati personali raccolti o utilizzati in maniera illecita. La nuova normativa ha portato anche alla depenalizzazione di alcune violazioni, per evitare che una stessa violazione potesse essere punita due volte, determinando in questo modo il mancato rispetto del principio ne bis in indem.
Sono state anche riviste le sanzioni per la violazione della privacy reato penale, che sono state descritte in precedenza.
Violazione privacy: a chi rivolgersi
Come vedi, le casistiche che possono portare alla violazione della tua privacy sono tante. Se hai bisogno di una consulenza legale su questo tema non ti resta che rivolgerti ad un avvocato penalista che potrà aiutarti a capire meglio come procedere e ad ottenere giustizia.
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