Il ritiro della patente è una delle sanzioni accessorie del Codice della Strada, che va ad aggiungersi alle sanzioni amministrative per alcune specifiche infrazioni.
Ci sono dei casi in cui il conducente che si rende responsabile di un comportamento non ammesso dal Codice della Strada si vede ritirare la patente, per una sospensione del documento di guida o addirittura per la revoca della patente.
Nel caso in cui il proprio documento di guida sia stato ritirato può tornare utile rivolgersi ad un avvocato specializzato in controversie relative al ritiro della patente, così da ricevere il supporto legale necessario per ottenere la restituzione della patente e per poter tornare a mettersi al volante.
Revoca patente: cosa significa
Prima di tutto bisogna capire cosa significa revoca della patente. Ricevere la revoca della patente significa che il documento di guida sarà cancellato per il verificarsi di una delle casistiche previste dal Codice della Strada e punite con questa sanzione accessoria.
A differenza della sospensione della patente, nel caso della revoca la validità del documento di guida è annullata per sempre e non solo per un periodo limitato come avviene nella sospensione. Questo spiega come mai i conducenti dovrebbero fare di tutto per evitare di trovarsi nelle situazioni che potrebbero portare alla sospensione definitiva della patente.
Ritiro patente: casistiche
Vediamo insieme quali sono le casistiche per il ritiro della patente, ovvero quali sono quelle situazioni in cui le autorità possono procedere con la sospensione del documento di guida, o addirittura con la revoca dello stesso.
Il primo caso in cui la patente potrebbe essere ritirata non riguarda un’infrazione del Codice della Strada, ma la perdita dei requisiti psicofisici.
Per potersi mettere alla guida tutti i conducenti devono essere in buona salute fisica e mentale, ovvero non avere delle patologie e non assumere terapie che potrebbero compromettere la sicurezza alla guida. La perdita dei requisiti psicofisici può portare alla sospensione temporanea della patente se si tratta di una condizione transitoria, oppure può determinare la revoca del documento di guida se si tratta di una condizione permanente.
Ci sono poi dei casi in cui la revoca giunge a seguito di un’infrazione del Codice della Strada. In particolare, la sospensione definitiva del documento di guida viene applicata quando il conducente causa un sinistro stradale e si scopre che si era messo al volante in forte stato di ebbrezza, oppure dopo aver assunto sostanze stupefacenti.
Per quanto riguarda lo stato di ebbrezza, per il ritiro della patente il tasso alcolemico deve essere di almeno 1,5 g/L, mentre per un tasso alcolemico più basso il conducente va incontro ad altri tipi di sanzioni, ma non è previsto il ritiro del documento di guida.
Un altro caso è quando i conducenti compiono nuovamente la stessa infrazione per la quale erano già stati puniti. Il ritiro del documento di guida può avvenire infatti anche per recidiva, come sanzione accessoria per i conducenti che non hanno imparato dall’ errore e che continuano ad infrangere il Codice della Strada.
Un classico esempio è il ritiro della patente per velocità, viaggiando ad una velocità superiore di oltre 60 km/h rispetto al limite imposto sulla strada che si percorre.
Un’altra infrazione che prevede come pena accessoria il ritiro della patente, è il procedere contromano sulle strade extraurbane o sulle autostrade o anche azzardando sorpassi che mettano a rischio la vita delle persone, diventando un pericolo per se stessi e gli altri.
Un’altra situazione ancora in cui può avvenire il ritiro può essere quando la patente di guida risulta scaduta. In questo caso ci sarà una sanzione pecuniaria che consiste in una multa che va tra i 150 e i 650 euro e una sanzione accessoria che comporta invece il ritiro della patente scaduta da parte delle autorità.
A questo punto il conducente ha 10 giorni di tempo per sottoporsi alla visita medica obbligatoria necessaria per procedere al rinnovo della patente di guida e, una volta effettuata, recarsi presso il comando di polizia locale per riavere il documento ritirato.
Se il conducente invece non seguirà questo procedimento, trascorsi i 10 giorni, la patente scaduta verrà inviata alla prefettura della zona in cui è avvenuta la violazione e sarà lì che la si potrà ritirare, presentando il nuovo certificato medico di idoneità che ne attesti il rinnovo.
Come riavere la patente di guida dopo il ritiro
Diciamo subito che ottenere la patente dopo il ritiro non è possibile solo nel caso in cui si perdano i requisiti psicofisici in maniera permanente.
In caso invece di perdita temporanea sarà sufficiente sottoporsi ad una nuova visita medica per dimostrare di aver recuperato l’abilità di mettersi alla guida in piena sicurezza.
Se invece la patente è stata sospesa in seguito alla violazione del codice stradale, bisognerà attendere il termine della sospensione che sarà di 2-3 anni a seconda del tipo di violazione di cui si è stati responsabili.
Il conducente potrà comunque decidere di procedere con un ricorso per sospensione patente, per provare a riavere il documento di guida in meno tempo.
Chi sceglie di seguire questa procedura legale farebbe bene ad affidarsi ad un avvocato per ritiro patente, così da evitare errori e da rispettare tutte le tempistiche imposte. Nello specifico, la richiesta di ricorso dovrà essere effettuata al Ministero dei Trasporti entro 20 giorni dalla comunicazione ufficiale della sospensione del documento e lo stesso Ministero dei Trasporti dovrà prendere una decisione entro un massimo di 60 giorni.
Quanto costa un avvocato per ritiro patente
Se si decide di procedere con il ricorso per ottenere la restituzione del documento di guida bisogna rivolgersi ad un avvocato penalista ed essere pronti a sostenere le spese legali. E’ utile farsi un’idea della parcella dell’avvocato per il ritiro della patente in modo da essere preparati e da valutare se quella del ricorso è la strada giusta da seguire, o se è meglio attendere che la sospensione termini seguendo il suo corso naturale.
La spesa legale dipenderà dalla situazione specifica del cliente ed anche dall’ esperto legale al quale ci si rivolgerà.
In media, per il ricorso per il ritiro della patente la cifra da mettere in conto è di 1.500€: questa comunque è una cifra solo indicativa, nei casi più semplici la spesa finale potrebbe anche essere inferiore, mentre nelle situazioni più complesse il costo potrebbe crescere.
L’avvocato si occuperà di analizzare tutti i fatti e tutte le prove contro il suo cliente e di individuare la linea da seguire per la difesa del cliente, con lo scopo di ottenere la restituzione del documento di guida in breve tempo.
Avvocato per ritiro patente: a chi rivolgersi
Per trovare un ottimo avvocato specializzato nel ritiro della patente ci si può rivolgere ad Avvocato Penalista Milano, network di esperti legali specializzati nel supportare i clienti che hanno bisogno di un sostegno legale in controversie riguardanti la sfera del diritto penale.
Ci si potrà mettere in contatto con diversi avvocati, spiegare loro la propria situazione e chiedere un preventivo della spesa legale da sostenere.